VOGLIAMO VEDERE: allucinazione, visione, contemplazione (2015)

Don C. M. Berardi

Introduzione: “Vogliamo vedere…”
L’analisi delle varie dottrine, che nel corso degli ultimi secoli si sono occupate della vista e del suo funzionamento, fornisce un quadro chiaro, luminoso, di cosa possiamo intendere per “vedere” e cosa questa funzione corporea apporta, nel bene o nel male, all’uomo nel suo essere “intero”. Il tema si sviluppa con un approccio interdisciplinare, dalla scienza alla filosofia, dalla neuroscienza alla teologia, dall’estetica alla spiritualità. Comprendere a pieno tutti i processi che la riguardano, dai meccanismi dell’ottica fino al “sentire” estetico, significa anche avere un approccio più consapevole verso gli oggetti della vista, quelli che “vediamo” (il creato e il prossimo) e Quello che “vogliamo vedere” (Dio).


Prof. S. M. Perrella

La “benedetta” e il “maledetto”. Tra mariofanie e satanofanie
Questo approfondito studio affronta il tema della presenza e mediazione della Madre di Cristo, collocandolo nel quadro della autorivelazione di Dio, che permette di cogliere le apparizioni nella loro dimensione mistica e nel loro carattere di esperienze che aiutano a vivere più pienamente l’essenziale della fede in una determinata epoca. I concetti di benedizione e maledizione, compresi all’interno del più ampio contesto dell’Alleanza, consentono di illuminare il mistero della Madre del Signore, della sua persona e della sua missione nella vita della Chiesa e del mondo e diventano chiave interpretativa dell’esistenza cristiana, come risposta credente all’autorivelazione salvifica di Dio che implica il passaggio dalla maledizione alla benedizione e la “solidarietà con i maledetti” presente nel mistero della croce di Cristo. Il discernimento sulle apparizioni passa attraverso la triplice riserva amministrativa, scientifica ed ecclesiastica, e serve a garantire il legame con la rivelazione e la loro caratteristica di eventi carismatici, ossia di doni divini che possono servire a sostenere la fede, la speranza e la carità di ogni credente. Alle mariofanie, il cui fondamento teologico è costituito dal dogma dell’Assunzione, si contrappongono le satanofanie, manifestazioni anche sensibili del demonio che hanno l’intento di sviare il cammino teologale dei credenti, ma che sono permesse da Dio per consolidare le virtù e per rivelare l’inconsistenza dei disegni malvagi. La Vergine Maria esercita la sua maternità nei confronti della Chiesa anche attraverso la lotta contro il maligno, che consiste nello scegliere, con l’aiuto della grazia divina, la via della benedizione e scartare la via del peccato che conduce alla maledizione.


Prof. R. Lavatori

L’idolatria: la visione menzognera di Dio
Viene esposta l’analisi dei capp. 13 e 14 della Sapienza, non strettamente dal punto di vista esegetico, ma piuttosto nel considerare il contenuto teologico e antropologico che vi è espresso. Si arriva a scoprire la motivazione del nascere e del diffondersi dell’idolatria attraverso il vano ragionare degli uomini e la loro stoltezza di confondere gli elementi del cosmo astrali e animali con la divinità, cioè infossare la concezione di Dio dentro la sfera sensibile della visualizzazione terrena delle cose. Ciò conduce a distorcere l’ordinata composizione delle realtà create e pertanto a diffondere in ogni senso il male, la cattiveria, il disordine morale e sociale sulla faccia della terra. Per cui si può dire che se non si estirpa l’idolatria, costantemente e attualmente riproposta sotto svariati aspetti, resta un’utopia la progettazione di un mondo più ordinato e di una umanità più sana. Rigettando la visione veritiera della sapienza creatrice e redentrice, si rimane impigliati dentro un oscurantismo che non produce nulla di buono né di bello.


Don D. Repice

“L’icona del Sabato Santo”: la riscoperta dell’icona di Cristo in Occidente e il Volto dell’Uomo della Sindone
L’importanza dello sguardo nella liturgia e nella preghiera è a fondamento dell’iconografia cristiana e della sua diffusione. L’immagine sacra – la croce prima, l’icona poi – si offre come finestra, come apertura e passaggio, come una porta aperta verso l’invisibile, una soglia che permette allo spirito umano di entrare in dialogo con lo Spirito di Colui che in essa è mostrato. La riscoperta dell’icona nel secolo scorso ha portato a far sentire l’esigenza di unità nella Chiesa e a riflettere su come la Tradizione possa dialogare efficacemente con la modernità e la contemporaneità, senza snaturare l’arte liturgica. La Sindone, “icona achiropita” del Sabato Santo, manifesta il mistero del nascondimento, del silenzio, dello “svuotamento” di Dio, ma allo stesso tempo interpella e interroga con le sue “affermazioni” e con le sue allusioni, lasciando filtrare una luce, che, proprio in una società tecnologizzata come la nostra, mostra a credenti e non credenti gli indizi di una Presenza ed invita a celebrare la Pasqua, il passaggio alla vita di comunione con Cristo.


Francesco Scarsella

Spettacoli e paganesimo
Secondo tutti i Padri della Chiesa, gli dei pagani sono demoni e gli idoli immagini a loro consacrate per fungere da mezzo di diffusione della loro opera. Sebbene attualmente il paganesimo sia considerato privo di ogni fondamento, la concezione che i pagani prima, e i Cristiani dopo, avevano del fenomeno mostra chiaramente la sua natura spiritista: un rapporto con esseri spirituali di natura personale, invisibili, aventi la facoltà di agire su cose e persone, che venivano evocati in appositi riti e per determinati fini; posti difronte alla Verità Incarnata erano costretti a rivelare la loro natura, la loro opera, i loro scopi e le loro miserie senza fine. Non dei, ma demoni. La loro sordida volontà di tentare di spodestare il loro stesso Creatore rimane invariata nella storia, cercando di rubare gli onori e il culto che sono dovuti all’unico vero Dio e facendo in modo che l’uomo li rivolga ai ricettacoli da loro infestati. Le feste, i riti, gli spettacoli e le vittime erano tutte parte di questa idolatria e nel modo loro proprio insegnavano agli uomini a dissipare il tempo, il culto, l’intelletto e la vita stessa in modo che non fossero mai rivolti al Salvatore. La connessione tra spettacoli e paganesimo sposta l’accento su un tema attuale: gli spettacoli e i demoni, nascosti dietro la maschera del finto dio unico, l’anticristo, che tra simboli infernali, riti satanici e contenuti blasfemi viene evocato attraverso i media di oggi con lo stesso fine di sempre: separare l’uomo dal Dio Vero e Unico, Gesù Cristo, nostro Unico Salvatore, al quale solo spetta il vero culto di adorazione.


Dr. L. Marletta

Patologie dell’immaginazione in una società veloce
Lo scenario è caratterizzato da una accelerazione dei cambiamenti indotti soprattutto dalle tecnologie della comunicazione: computer, cellulari, internet, mass media e social media. Gli effetti a livello sociale sono crescenti livelli di incertezza, cultura del consumismo non solo di prodotti materiali, ma anche immateriali come idee e valori, con la seduzione della pubblicità per il surplus di credibilità attribuito al vedere. I nuovi indicatori di importanza sono diventati audience, visualizzazioni, amici: non più eroi, ma essere famosi-celebri. Gli effetti spirituali sono la difficoltà a fare silenzio per ascoltare sé in profondità, l’altro e la volontà di Dio, la percezione diminuita del male-peccato con ricerca del nemico esterno e deresponsabilizzazione, il rinforzo di alcuni vizi come vanagloria-cenodossia, avarizia-filargiria, lussuria e pornografia. Le riflessioni dei Padri della Chiesa dei primi secoli documentano e forniscono illuminate anticipazioni sull’attualità.


Prof. R. Fornara

Mosè di fronte al roveto: visione di Dio nell’Antico Testamento
L’analisi esegetica di Es 3,1-6, che narra l’apparizione di Dio a Mosè nel roveto ardente, vuole far emergere sul versante teologico e su quello antropologico una fenomenologia della visione. Da un lato si ha il cammino dell’uomo verso Dio: il desiderio di vederlo, di conoscerlo, che spinge l’uomo ad andare oltre la facciata della realtà percepita dai sensi, fino a domandarsi il “perché?” dei fenomeni, assumendo uno sguardo contemplativo. Dall’altro si ha l’iniziativa divina, il manifestarsi di Dio, che invita ad un dialogo, ad una risposta all’ascolto. L’uomo scopre così la propria miseria, ma anche la trascendenza di Dio e il suo amore infinito che lo sostiene e lo circonda, lo invita a liberarsi dai propri idoli per servirlo con cuore puro e lo santifica con la sua presenza.


Prof. F. Pieri

Luce e tenebre in San Giovanni
Dopo una breve introduzione sul tema della luce nella Bibbia, il professor Pieri presenta i differenti significati con cui san Giovanni applica il simbolismo della luce nel quarto Vangelo. La luce del mondo è Gesù Cristo, la Parola di Dio fatta carne, che con la sua predicazione e con il suo insegnamento di vita ha illuminato gli uomini rivelando a tutti il mistero dell’amore di Dio. Alla “luce della vita” si oppongono le tenebre del mondo che giace sotto il potere del maligno e all’uomo, che voglia rimanere nella luce, spetta la responsabilità di credere a Cristo come Messia e di scegliere di seguirlo per partecipare con lui alla vita eterna. Il cristiano conosce e contempla la vittoria totale e definitiva di Cristo sulle tenebre, anche se in questo mondo deve lottare contro l’indifferenza, l’ironia, la presunzione; ma egli “sa che la sua fede è cammino verso il cielo; è risposta necessaria al dono” e che la sua testimonianza può diventare a sua volta luce per il mondo.


Don E. M. Palma

“Vidi sulla strada una luce dal cielo” (At 26,13). L’esperienza cristiana di Paolo nasce dalla ‘visione’
L’esperienza del Cristo risorto avuta da Saulo (Paolo) sulla via di Damasco viene descritta e interpretata nel suo carattere di “realtà”, tramite l’analisi critica dei racconti contenuti nella narrazione degli Atti degli Apostoli (9,1-19a; 22,3-21; 26,4-23). Indizi di attendibilità della visione di Saulo, secondo criteri biblici, sono: la teofania congiunta al conferimento di una missione; la diversità tra l’esperienza del destinatario principale della rivelazione divina e quella di coloro che vi si trovano insieme; gli effetti fisici patiti da Saulo a motivo di quella visione (improvvisa cecità). L’argomento decisivo circa l’autenticità dell’esperienza è desunto dalle espressioni che manifestano tutto il dramma interiore vissuto da Saulo e la sua resistenza alla voce di Dio. Il cambiamento radicale di vita da lui compiuto non è frutto di riflessioni personali o di una crisi di coscienza, ma è attribuibile a ragioni a lui esterne: egli “ha visto” il Signore Risorto e, nonostante la sua volontà contraria, è stato da Lui spinto a porsi totalmente al Suo servizio.  


Don R. Petroni

Abbiamo visto il Signore
Quello delle visioni è un fenomeno antico che continua inalterato ed ininterrotto nella storia della Chiesa. Dagli Apostoli ai mistici moderni sono senza numero quanti ne sono stati beneficiati e questo consente di evidenziare alcune linee guida del fenomeno: modi, forme, scopi e criteri di discernimento, che la Chiesa con sapienza fornisce attraverso il suo magistero ufficiale, permettono di afferrare meglio questo «vedere», distinguendo le apparizioni e le visioni dalle allucinazioni e dalle false esperienze mistiche, per comprendere nuovamente il necessario rapporto che l’uomo deve avere con il Signore Risorto, fino a poter esclamare anche oggi: «L’abbiamo visto», e corrispondere sempre meglio alla rivelazione di Dio che impegna la nostra vita nella missione di testimoniare la fede.


Prof.ssa C. Demezzi

Dalle tenebre alla luce. Vedere nell’oscurità
Alcuni mistici testimoniano che proprio nei momenti di maggior oscurità spirituale e fisica si può essere capaci di vedere cose che prima non sapevano esistessero. È Cristo colui che riesce a farci fare questa esperienza in pienezza. Perché Egli stesso ha fatto per primo questa esperienza di abitare le tenebre, attraverso la Sua morte e risurrezione. Dopo aver riflettuto sul valore del corpo che vede con gli occhi e sulla sua relazione con l’anima, questo testo affronta l’esperienza di S. Giovanni della Croce, mistico e scrittore, maestro del senso spirituale della Notte Oscura. Si accosta poi a S. Edith Stein e al suo studio sul mistico spagnolo, per rivolgersi, infine, alla Beata, prossima Santa, Madre Teresa di Calcutta. La sua esperienza del buio spirituale e della lontananza di Dio farà comprendere il senso soprannaturale che alcune esperienze della Notte possono svelare.


Don A. Ferrero

Vedere l’invisibile: la visione di Dio tra corpo, psiche e spirito
Il tema della visione è affrontato in relazione alla persona e al suo “mondo”, costituito non solo dalle relazioni intrapsichiche, ma anche da quelle con il mondo esterno (società/ethos/cultura) e il mondo spirituale: una realtà oggettiva ed indipendente dalla propria volontà ed immaginazione. La differenza tra allucinazioni ed apparizioni consiste nel fatto che le prime sono disfunzioni del processo di percezione ordinario, mentre le seconde sono percezioni corrette relazionate al mondo spirituale e che avvengono per via soprannaturale. La visione più perfetta di Dio che l’uomo può avere in questa vita è frutto di un dono mistico che si chiama contemplazione. Essa non consiste in una visione corporea, né in una conoscenza distinta, ma in una “infusione” di conoscenza e amore nella sostanza dell’anima da parte di Dio, che per un verso “acceca” e debilita l’anima nelle sue facoltà naturali e per altro verso è fonte di gioia, pace e vigore per lo spirito.


Paolo Damosso

Immagine e comunicazione
A partire dalla sua esperienza di regista, ormai più che ventennale, Paolo Damosso riflette sulla necessità e possibilità per la Chiesa di comunicare il Vangelo nel contesto mediatico attuale, che egli paragona ad un acquario: un contenitore circoscritto con regole ed una grammatica propria e ben definita. Come sottolineano anche i documenti magisteriali, i mezzi di comunicazione non sono né buoni né cattivi in se stessi; ciò che li qualifica è il contenuto da essi veicolato. Tuttavia anche il modo di comunicare è importante: sono necessarie la “sapienza di linguaggio”, l’adeguamento alla capacità di ricezione dei destinatari e una provata professionalità. Una tentazione può essere quella del protagonismo nel voler documentare le proprie azioni soltanto per il gusto di essere ricordati o visti da molti. Nel male e nel bene ci può essere un uso spettacolare delle immagini che ha lo scopo di alimentare il panico e provocare l’odio o di suscitare tenerezza e infondere speranza. Ma i mezzi di comunicazione usati sapientemente possono servire anche per far riflettere con semplicità sui valori “più autentici e più veri, quelli di sempre, quelli che non moriranno mai, quelli che non saranno mai uccisi”.


Prof. F. Scelzo

Vedere diversamente. Tra impossibilità dello sguardo e possibilità di reciprocità e autonomia dell’uomo “auto exusios”
La persona disabile è come sospesa tra vincolo e possibilità, tra dipendenza e desiderio di indipendenza, tra differenza e rischio dell’indifferenza. Ma questa è anche la condizione di ogni uomo, che deve saper riconoscere i propri limiti e le proprie potenzialità. Accettare responsabilmente la disabilità visiva significa maturare la consapevolezza che essa è una condizione del corpo che non diminuisce la dignità dell’essere umano, creato ad immagine di Dio per rispondere al disegno che è chiamato a svolgere “nonostante” la sua disabilità. “Vedere diversamente” non è una provocazione o una mistificazione se non nasconde la falsificazione che spesso si cela nel definire diversamente abile una persona con disabilità, ma esprime il desiderio di un cammino comune nella reciprocità, nelle differenze, nell’autonomia dei singoli. Un cammino in cui la comunità non si chiude davanti alla paura dell’estraneo, del diverso, ma è disponibile alla costruzione di relazioni di reciprocità tra le persone che conservano la loro singolarità in virtù della propria autonomia; un cammino in cui la comunità è luogo della “sinfonia delle differenze”.

 

Menu

Questo sito, o gli strumenti terzi da questo utilizzati, si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Per saperne di più leggi la cookie policy. Accetta o rifiuta l'uso dei cookie.

 

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito Web e non possono essere disattivati nei nostri sistemi.

Per utilizzare questo sito web usiamo i seguenti cookie tecnici necessari: %s.
  • wordpress_test_cookie
  • wordpress_logged_in_
  • wordpress_sec

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi